Il no e la pancia

Se parli alla pancia alla fine ti risponde.... Vuoi vedere che è meglio un SI’?

Letto 4705
Il no e la pancia

A me un SI’ basta ed avanza. Ma non si può pretendere che lo stesso valga anche per quelli che sono indisposti a causa di un combinato e che si incazzano se la riforma non risolve l’annoso dramma dell’unto sui fornelli.

“Quando dico no è no”, cantano alcuni. In una “dotta” risolutezza che accoglie i numeri anche delle pance più semplici, quelle che la Costituzione la citano senza averla mai incontrata. Nemmeno inciampandoci.

I toni nel frattempo salgono, nel dualismo storico tra cambiamento e conservazione dove il primo fa consensi pure tra qualche immobilista. Perché cambiare è ok se a farlo sono gli altri, guai a pensarsi come soggetti che modificano un vissuto che illude di un piacere collettivo.

Se poi racconti che spariranno un bel po’ di parlamentari, che in regione si guadagnerà di meno, che chiuderà qualche postificio e che sovranità è anche un riequilibrio dei poteri territoriali, puntuale arriva il purismo del NO. Sempre pronto a cacciare l’untore reo dei malesseri comuni, salvo difenderlo (per poi salvarlo) quando bisogna scegliere pro o contro la nazione. Del resto l’importante è sventolare una Carta che però non cambia nei suoi principi, necessaria a piazze e cortei che fanno chic e non impegnano. E che lasciano tutto come stava.

Ora, pensando a chi sniffa il grillismo dopo anni giocati a fare gli statisti, la deriva - toccandoci ovunque - sarà quella del post voto. Che nell’immaginario del NO si trasforma in un governo di scopo in polvere stellata (fissazione piacentina), modificando riforma elettorale e ad altre amenità utili a personalizzare la salvezza generale anime incluse. Linde, soprattutto, se vieni da sinistra.

Morale della favola: io naturalmente voterò SI’. Per non darla vinta a quelli che campano sulle altrui sfighe e per sostenere un paese che s’è accorto, fatalmente, di se stesso. Dando degna sepoltura a visioni decomposte e carenti di memoria questa sconosciuta. Esattamente come una cosa chiamata dignità, una roba che con la pancia c’entra poco.

Perché se parli alla pancia, alla fine ti risponde l’intestino

Letto 4705

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Emiliano Liberati

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Aggiornato al 31 marzo 2018

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