La guerriglia psicologica di Lucia Annunziata. L’uso spregiudicato dell’Huffington

In questo articolo Enzo Puro smaschera la strategia comunicativa del giornale on line della Annunziata. Mettendo in atto le teorie di Luigi Cavallo, l’Huffington scatena ogni giorno una vera guerriglia psicologica mirata a demoralizzare i sostenitori del PD Renziano

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La guerriglia psicologica di Lucia Annunziata. L’uso spregiudicato dell’Huffington

Da molto tempo seguo la titolazione quotidiana dell’Huffington post il cui Direttore è Lucia Annunziata.

In questo mio articolo vi riproporrò i titoli che in questa lasso di tempo il giornale on line fondato da Arianna Huffington e legato in Italia al gruppo editoriale di De Benedetti, ha sparato in tutta pagina sul Partito Democratico.

La lettura quotidiana di questo giornale mi ha fatto ritornare in mente le teorie di un grande spione vissuto nel secondo dopoguerra.

Parlo di Luigi Cavallo, infiltratosi durante la Resistenza nelle file del PCI e che nel primissimo dopoguerra ha lavorato nella Unità torinese.

Abbandonò il PCI da sinistra e ce lo ritroviamo poi al soldo di Valletta alla Fiat e sodale del Conte Edgardo Sogno e delle sue ambigue organizzazioni di destra.

E fu proprio il Conte Sogno, in una intervista ad un giovane Aldo Cazzullo, a raccontarci la teoria di questo poliedrico spione.

Diceva questo Cavallo che per combattere il PCI e demoralizzare i suoi militanti (in una sorta di vera guerriglia psicologica) era completamente inutile attaccarlo sull’antipatriottismo e sui suoi legami con l’URSS. Questi argomenti non facevano presa nella base comunista. Bisognava invece usare, contro il Pci e contro soprattutto i dirigenti di fabbrica, argomenti di estrema sinistra, criticare il PCI elencando i suoi tradimenti ed insinuando anche sulla moralità di chi in fabbrica si batteva per i lavoratori.

Ed infatti nel periodo in cui Cavallo fu operativo a Torino si diede da fare a creare gruppi e gruppetti di estrema sinistra e soprattutto a diffondere giornalini e volantini che mettessero in evidenza i tradimenti dei comunisti.

Ecco, io credo che la Lucia Annunziata (non so quanto consapevolmente) applichi al suo giornale on line questa teoria.

E quella dell’Huffington è una agenda setting tutta mirata a costruire tradimenti ed errori da parte del PD e di Renzi.

Inventandoseli spesso o amplificandoli se gli errori a volte hanno un minimo di verità (non sono tra quelli che crede che Renzi non sbaglia mai).

Tra poco elencherò questi titoli ma i più significativi sono quelli fatti durante le trattative per il Presidente della Repubblica dove all’Huffington (e devo dire in tutta la stampa di opinione) davano per certo che dentro il patto del Nazareno la clausola più importante fosse quella che assegnava a Berlusconi la scelta del nuovo Presidente.

Di titoli che insinuavano questa manovra in quel periodo la Annunziata ne fece tanti ma quello, andando all’indietro, che mi colpì di più fu questo: “Come mandare Berlusconi al Quirinale e vivere per sempre felici e contenti”.

Come andò a finire lo sappiamo tutti.

E la Annunziata ci riprova in questi giorni sul Presidente Rai con il seguente titolo: “Il governo si arrende; RAI avanti con la Gasparri. Sulla Rai rinasce l'asse Pd e Forza Italia”.

Ma andiamo con ordine.

Chi è innanzitutto Lucia Annunziata?

Di lei sappiamo che iniziò la sua carriera nel Manifesto e che nel 1977 partecipò all’assalto a Lama all’Università di Roma dove, come lei racconta in un libro, lanciò sampietrini contro la classe operaia che difendeva il grande leader sindacale.

Leggete con quale lirismo racconta nel suo libro dedicato al 1977 questo suo gesto: “Sulla mano pesava un sampietrino - uno di quei cubi di pietra scura, con una faccia liscia e tre appena sbozzate, usati per pavimentare le strade e lasciati spesso in giro nei lavori in corso. Un possente pezzo di materia inerte, dall'innocente aria di giocattolo, che piega il polso. Nell'aria volava di tutto, lanciai il mio, che fece un percorso breve e andò ad atterrare chissà dove - svanì, andò su un albero, su un braccio, su una testa? Nel momento in cui si staccò dalla mano mi riafferrò una grande calma, il biglietto era stato pagato, avevo fatto anche io omaggio al dio della rivolta». E conclude dicendo “ero molto orgogliosa di quella pietra”.

Naturalmente lo slogan di quella gruppettara era “né con lo Stato né con le BR”.

In seguito come tanti che in quegli anni si distinsero per la loro violenza verbale (e non solo) contro il PCI la Lucia Annunziata fece carriera, passando a Repubblica.

In anni più recenti fu nominata dal governo di centrosinistra Presidente della Rai (nessuno si ricorda cosa fece di buono) ma soprattutto fu direttrice responsabile di Aspenia, la rivista della fondazione Aspen, struttura del gruppo Bildenberg alle cui riunioni riservate la Annunziata era ospite fissa.

Ed è Lei che oggi guida la riscossa di tutta quella parte di élite italica che non accetta l’arrivo in politica di un parvenu provinciale come il nostro premier, un tizio che non si genuflette davanti ai santoni dell’editoria, che coltiva un suo progetto di autonomia della politica e che si è messo in testa di cambiare l’Italia senza ascoltare i consigli di Scalfari o della stessa Annunziata.

E lo fa direttamente o attraverso soprattutto due giornalisti all’uopo incaricati, specializzati in retroscena ed in insinuazioni senza senso (parlo di Angela Mauro ed Alessandro de Angelis).

Ecco alcuni titoli dei suoi editoriali:

“Ma Renzi è adatto a governare?”

“Cambio di pagina: ora Renzi non ha più né gufi né alibi.”

“Effetto Dorian Gray per Matteo Renzi “

“Così è finito il Partito democratico “

“La "cacciata" di 10 dissidenti: un fallimento per Matteo Renzi “

“Per Renzi un giorno da Berlusconi - Ha salvato Azzollini, incassato Verdini, si è arreso alla legge Gasparri”

I titoli degli articoli della Lucia sono il sottofondo ritmico su cui si innestano poi i solisti del giornale che sviluppano il tema. Ed il sottofondo serve a creare nel lettore e nell’elettore PD dubbi e sconforto, mettendo in dubbio appunto le capacità di governo di Renzi insieme alla fine del Partito Democratico, la bufala della repressione del dissenso (il riproporsi di un suo ricordo giovanile forse, l’appello di Deleuze e Guattari contro la repressione del PCI), e il rinverdimento del frame Renzi uguale a Berlusconi.

Creato questo sottofondo irrompono in scena i solisti.

E qui c’è da sbizzarrirsi.

Li metto alla rinfusa ma è evidente quale è il frame che i titoli a percussione dell’Huffington stanno costruendo.

“Il Governo Renzi nasce debole, non basta essere giovani per avere lunga vita”

“I ballottaggi rendono l'Italicum una roulette russa per Matteo Renzi”

“Addio Pd, ecco il Partito della Nazione che imbarca destra e riciclati in tutta Italia”

“Mafia Capitale, Renzi nel bunker in un clima da '92 prova a prendere tempo su Roma e sul Senato si affida al gruppo di Verdini”

“Referendum greco, Matteo Renzi non tocca palla sulla trattativa tra Tsipras e asse franco-tedesco.”

“Un premier ingabbiato e un Pd dissanguato”

“Tor Sapienza e maltempo, la paura che ha Renzi del paese reale”...

“Mafia Capitale, la doppia paralisi di Roma: la nuova giunta Marino è già partita male. E Renzi non sa che fare”

“Ecco la stampella di Denis: riforme blindate e sinistra spaccata. E Renzi incassa in silenzio”

Ed è così tutti i giorni.

E’ evidente che l’obiettivo non è di informare. L’obiettivo è gettare nel panico i sostenitori del PD. La Annunziata sa bene che la grande maggioranza dei sostenitori del PD sono molto sensibili ad alcuni temi ed è su quei temi che quel giornale insiste. In maniera sfacciata e maniacale.

Sia chiaro, a conclusione di questa mia avvelenata, che io sono un Democratico ed in quanto tale un sostenitore della totale libertà di stampa.

Sosterrò sempre il diritto della signora Annunziata di scrivere stronzate così come del signor De Angelis e della signora Mauro. E se qualcuno volesse impedirglielo mi batterei con ogni mezzo in loro difesa.

Ma la loro libertà (al netto di calunnie e diffamazioni naturalmente) è uguale alla mia libertà di criticare aspramente questa signora presuntuosa ed arrogante.

070 Dati social all'8 febbraio 2016


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Enzo Puro

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Aggiornato al 31 marzo 2018

 

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