La liquefazione dei legami sociali. Servono ancora le vecchie nozioni?

Il cambiamento della Politica non più in grado di perseguire un compito di un mondo migliore. Dalle gabbie dell’ancien regime agli status fissati nella moderna società capitalistica fino alle nuove gabbie sociali ed istituzionali dell’epoca fordista per finire alla dominazione della politica della vita per cui la destinazione dei singoli sforzi di autocostruzione non è data in anticipo e tende a subire nell'arco della vita numerosi e profondi cambiamenti

Letto 6270
La liquefazione dei legami sociali. Servono ancora le vecchie nozioni?

Il brano che pubblico in ricordo di Zygmunt Bauman è tratto (e da me rielaborato) dal suo libro più famoso, Modernità liquida.

In esso il grande pensatore europeo ci spiega che l'avvento di ogni nuova epoca moderna porta con se la liquefazione dei sistemi sociali preesistenti.

C'è un brano impressionante di Marx in cui esalta la liquefazione dei vecchi rapporti sociali ed economici apportata da un capitalismo nascente.

Rispetto a questa incessante attività avvenuta nelle epoche passate l'epoca contemporanea ha per Bauman, questa la sua fondamentale scoperta, la caratteristica di non ricostituire i corpi solidi.

E per fare questo vengono distrutte le forze che potrebbero essere capaci di riannodare i fili del legame sociale.

Bauman ci squaderna davanti questa nuova realtà e dice che sarebbe incauto negare o minimizzare il profondo mutamento che l'avvento della modernità fluida ha introdotto nella condizione umana.

Non nega però che sia possibile e necessario un lavorio di riannodamento, lo ritiene più difficile di un tempo e quindi necessitante di un impegno enormemente superiore rispetto al passato (passato che non può darci molti insegnamenti).

Più difficili perché un tempo ognuno di noi veniva inglobato a priori in uno status prestabilito che sarebbe diventata la sua identità per lungo tempo, oggi invece sono sempre più rari quei codici e quelle regole cui ci si poteva conformare e che si potevano scegliere quali stabili punti di orientamento e dai quali in seguito farsi tranquillamente guidare.

Ma facciamo parlare Bauman

Nell'agenda dei lavori dell'azione Politica oggi non appare il compito di costruire un ordine nuovo e migliore che sostituisca quello vecchio ed inefficace.

Da sempre il fondere i corpi solidi è stata una caratteristica permanente della modernità. Nella prima modernità la fusione era propedeutica all'obiettivo di una nuova e più forte durevolezza, i corpi solidi liquefatti furono sostituiti da altri più solidi ed indistruttibili.

Oggi questa caratteristica permane ma è stata reindirizzata verso un nuovo obiettivo. La conseguenza principale di tale reindirizzamento è stata LA DISTRUZIONE delle forze capaci di far mantenere nella agenda politica la questione dell'ordine e del sistema.

I corpi solidi per i quali oggi è scoccata l'ora di finire nel crogiuolo ed essere liquefatti sono: 

  • i legami che trasformano le scelte individuali in progetti ed azioni collettive
  • i modelli di comunicazione e coordinamento tra politiche di vita condotte individualmente da un lato e le azioni politiche delle collettività umane dall'altro.

Nella prima modernità i corpi solidi dell'ancien regime vennero liquefatti per essere via via sostituiti da altri che si volevano più solidi ed indistruttibili.

La gente venne liberata dalle vecchie gabbie per essere però sistemata nelle nicchie prefabbricate del nuovo ordine (il Panopticon di Jeremy Bentham, il grande Fratello di Orwell ed anche la microfisica del potere di Foucault descrivono questo stato della prima modernità).

Le classi furono le cornici che inglobarono la totalità delle condizioni e delle prospettive di vita e stabilirono la gamma realisticamente possibile di progetti e strategie di vita.

I nuovi individui, liberi dalle gabbie dell'ancien regime, dovettero però impiegare questa nuova libertà acquisita per trovare la nicchia appropriata dove sistemarsi in modo confortevole, seguendo norme e regole precise.

Nella modernità contemporanea questi modelli sono sempre più rari così come i codici e le regole cui ci si poteva conformare e che si potevano scegliere quali stabili punti orientamento e dai quali in seguito farsi tranquillamente guidare.

Questo non significa che l'uomo contemporaneo sia libero davvero di costruirsi da zero e come più gli aggrada il proprio modo di vivere. E non significa neanche che la società non gli fornisca più materiali di costruzione.

Significa però che attualmente stiamo passando dall'epoca dei “gruppi di riferimento” preassegnati all'epoca del “raffronto universale” in cui la destinazione dei singoli sforzi di autocostruzione non è data in anticipo e tende a subire nell'arco della vita numerosi e profondi cambiamenti.

Modelli e configurazioni non sono più dati assiomaticamente.

Ce ne sono semplicemente troppi, in contrasto tra loro ed in contraddizione dei rispettivi comandamenti. In questo modo ogni modello è stato spogliato da ogni potere di coercizione.

Tali modelli e configurazioni hanno mutato natura: stanno alla voce dell'inventario dei compiti individuali.

Anziché precedere la politica della vita, fornendo un faro ed una indicazione su come muoversi incanalandone il corso futuro oggi i modelli e le configurazioni finiscono col seguire la politica della vita ed essere conseguenti ad essa.

Di conseguenza quello contemporaneo è un sistema di modernità individualizzato, privatizzato, in cui l'onere di tessere l'ordito e la responsabilità del fallimento ricadono principalmente sulle spalle dell'individuo.

Ad essere liquefatti oggi sono i modelli di dipendenza ed interazione.

Tali modelli sono malleabili in una misura che nessuna generazione passata ha mai conosciuto. Al pari di tutti i fluidi non conservano mai a lungo la propria forma. Ed è molto più facile plasmarli che mantenerne la foggia.

I corpi solidi della prima modernità venivano forgiati una volta per tutte. (il lungo termine, il lavoro stabile e duraturo sempre nello stesso posto, etc.).

Per preservare la forma dei liquidi ci vuole più attenzione, una continua vigilanza, uno sforzo incessante.

Sarebbe incauto negare o minimizzare il profondo mutamento che l'avvento della modernità fluida ha introdotto nella condizione umana.

La struttura sistemica si è fatta lontana ed irraggiungibile. E questa lontananza, associata allo stato fluido dello scenario della politica della vita, cambia radicalmente la condizione umana ed impone un ripensamento delle vecchie nozioni che ne caratterizzavano la descrizione.

Molte di queste nozioni che descrivevano la condizione umana sono come tanti zombie, morte ma ancora viventi. E noi dobbiamo capire se sia possibile una loro resurrezione sebbene in una nuova forma oppure dobbiamo ordinarne una dignitosa sepoltura.

Letto 6270

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Enzo Puro

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Aggiornato al 31 marzo 2018

 

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