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Dall’etica del blog all’etica del sub

Letto 7293
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Certo per governare Roma Virginia Raggi potrebbe essere tagliata, ma non lo sembra per i confronti diretti con gli altri candidati. E nemmeno la Raggi stessa si ritiene in grado, tanto da disertarli tutti. L’insolita scelta potrebbe essere stata dettata dal direttorio, ma ai romani, e non solo, importa ben poco. Evitare i confronti diretti è l’ennesima novità rivoluzionaria dei Cinque Stelle: dall’etica del blog all‘etica del sub, la sommersione del candidato sindaco all’interno dei placidi contesti dell’intervista al divano e della dichiarazione quotidiana, magari “dettata” dall’alto. Dalla democrazia diretta alla democrazia etero-diretta.

Ne’ la Raggi sembra tagliata per gli ultimi giorni di campagna elettorale, quelli in cui il batti e ribatti quotidiano diventa convulso e la palla si trasforma in disco da hockey: le difficoltà della candidata evocheranno l’intervento di Grillo, già abile a tirar fuori la sparata razzista sul Sindaco di Londra per stornare l’attenzione dall’affaire Pizzarotti-Nogarin e altri. Va comunque riconosciuto alla Raggi che fin qui ha mantenuto fede alla nuova identità grillina, riuscendo ad oscillare tra velleitario pannellismo, la liberalizzazione delle droghe leggere, apprendistato tecnico, con lo strafalcione sul patto di stabilità, nonché’ politico, quando ammette che, sull’uscita dall’Euro auspicata da Di Maio, “dovrebbe studiare i pro e i contro”.

Su altri temi la Raggi ha invece idee chiare: no alle Olimpiadi (in Euro o lire?) e sì a dichiarare il default (in lire sarebbe difficile). Anche col soccorso di Grillo che, dal nido dell’aquila, auspica catartici licenziamenti per dare ossigeno alle casse del comune. In fondo la Raggi è l’espressione del nuovo brand del Movimento: l’abolizione del reato di clandestinità del 2013 è lontanissima e gli ideali, per dirla con Pasolini, sono sotto la suola delle scarpe. Con una robusta dose di prudenza dopo le imbarazzanti indagini di Livorno, Parma e Quarto. Un guscio ormai vuoto e, per di più, ricoperto di velcro, in cui le accuse rimangono addosso.

I grillini non hanno votato per l’incremento delle pene per il 416-bis, per l’innalzamento dei termini di prescrizione, per la legge anti-corruzione dopo aver accettato Cantone, per il codice degli appalti, per il Dopodinoi, per l’omicidio stradale, per il limite al doppio mandato, ostacolando anche il disegno di legge sul conflitto d’interessi. Capolavoro sulle Unioni Civili, in cui hanno deciso all’unisono per l’astensione, ma dall’alto avevano ricevuto l’ok alla libertà di coscienza.

Diceva Carmelo Bene che la coscienza è come l’organo genitale: o procrea o serve solo a far pipì.   

Letto 7293

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Ernesto Consolo

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Aggiornato al 31 marzo 2018

 

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