Sono stanco della celebrazione della memoria

Chi stabilisce chi è di sinistra?

Letto 5490
Sono stanco della celebrazione della memoria

Sono stanco della celebrazione della memoria.

Non perché non si debba ricordare, anzi.

Ma esiste un attaccamento morboso a dei ricordi, ai bei tempi in cui eravamo giovani e speranzosi. Alle idee che ci ispiravano quando guardavamo al futuro con un solo respiro che ci accomunava e pensavamo che questo mondo lo avremmo cambiato.

Proprio quella speranza, di cambiare il mondo, ci dovrebbe imporre di guardare avanti.

Il mondo è cambiato e non possiamo, non dobbiamo usare gli stessi pensieri gli stessi strumenti interpretativi di una volta per capire quello che accade oggi.

Sono stanco di chi dice non è di sinistra come se quello fosse un parametro. Chi stabilisce chi è di sinistra? La specialità della sinistra è di dire ad uno di sinistra che non è di sinistra. O non abbastanza di sinistra.

Da quando avevo 15 anni i gruppettari, quelli del Manifesto, di Lotta Continua, di Democrazia Proletaria, di Potere Operaio accusavano il PCI di non essere di sinistra. Poi quelli di Lotta Continua accusavano quelli del Manifesto, poi diventato Pdup, di non essere di sinistra e revisionisti schiavi del padrone. Lama aggredito all’università con il servizio d’ordine del sindacato a difendere quel revisionista sciagurato. Berlinguer tacciato di possedere ville in Sardegna salvo poi essere rivalutato ora come una alta figura morale. La sinistra sa come farsi male e soprattutto sa come dividersi. Alla faccia delle chiamate all’unità.

Il senso di queste troppe righe è un invito all’uso della ragione rispetto al troppo uso di ideologie, di schemi mentali desueti che in questo momento non hanno ragione di esistere, perché figli di un secolo, forse due fa. Quando Marx scriveva “Il capitale” e Lenin faceva la rivoluzione e si andava a cavallo. Ora RyanAir ci fa andare da Roma a Londra in due ore con cento euro. Parlo con miei amici in Alaska gratis e vedo tutte le televisioni del mondo. La produzione non si fa più in Italia o in America. Si fa in Cina in india in Pakistan. Se cerchi il proletariato lo trovi li. Se facciamo una lotta per il proletariato difendiamo gli africani e gli asiatici. Noi stiamo bene rispetto a loro.

Oppure diciamolo chiaro e tondo che a noi del proletariato non interessa, ci interessa il cugino di mia nipote che non ha lavoro.

Letto 5490

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Franco Ibba

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Aggiornato al 31 marzo 2018

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