Manrico Chi?

Ispirazioni

Ecco una serie di frasi e documenti che ispirano il mio modo di essere e che sono da riferimento alla mia attività quotidiana quando sono positivi ed invece combatto quando negativi.

Sono in continua evoluzione come lo è la nostra vita.

La Dichiarazione Universale dei Diritti Umani, la Carta dei Diritti Fondamentali dell'Unione Europea e la Costituzione della Repubblica Italiana sono allegati in forma integrale.

Nel Manifesto del gruppo Facebook - Gioia & Rivoluzione sono presenti diversi miei argomenti.

Corrado Alvaro

"Non si fa il proprio dovere perché qualcuno ci dica grazie, lo si fa per principio, per se stessi, per la propria dignità"

"Libertà ed uguaglianza debbano andare di pari passo"

"Lo Stato deve costituire una serie di servizi finalizzati ad aumentare la qualità della vita dei cittadini"

"Condividi et Impera"

"E' giusto dire sempre la verità, anche a chi non la vuole sentire"

"All'affamato: non ti dò il pesce, ma la canna da pesca, e ti insegno a usarla, perché tu possa pescare da solo."

"Il Sindacato deve essere composto da persone capaci. Altrimenti è superfluo, anzi dannoso. Se vuoi volare, circondati di aquile, non di polli."

"E' evidente, criticare qualcuno di potente Ti rende importante; soprattutto se lo fai sui Social Network, al riparo di una tastiera che ti rende anonimo."


"L'Italiano ha un tale culto per la furbizia, che arriva persino all'ammirazione di chi se ne serve a suo danno. Il furbo è in alto in Italia non soltanto per la propria furbizia, ma per la reverenza che l'italiano in generale ha della furbizia stessa, alla quale principalmente fa appello per la riscossa e per la vendetta."


"Siamo un paese machiavellico nel quale in molti si adoperano non per risolvere i problemi (magari prima che si creino), ma per crearli e poi darsi un ruolo per risolverli."

"Il più semplice dei comportamenti mafiosi è la raccomandazione, cioè il fatto di privilegiare qualcuno non in base ai propri meriti, ma in base alla parentela o all'amicizia o in cambio di denaro.

Il concetto base, quello legato alla cosiddetta famiglia, è proprio quello di una rete di complicità che possa aiutare i propri "amici" anche se non hanno diritto a qualcosa, a spese di tutta la comunitàQuesta è la base di tutte le mafie."

Pertini

Quando scoppiò lo scandalo Petroli, Pertini era presidente della Camera e rilasciò una durissima intervista sul Corriere della Sera a Nantas Salvalaggio:
"Non accetterò mai di diventare il complice di coloro che stanno affossando la democrazia e la giustizia in una valanga di corruzione. Non c'è ragione al mondo che giustifichi la copertura di un disonesto, anche se deputato. Lo scandalo più intollerabile sarebbe quello di soffocare lo scandalo. L'opinione pubblica non lo tollererebbe. Io, neppure. [...] Dobbiamo tagliarci il bubbone da soli e subito. Non basta il borotalco a guarire una piaga. Ci sono i ladri, gli imbroglioni? Bene, facciamo i nomi e affidiamoli al magistrato"

Discorso di fine anno del 1979 del Presidente della Repubblica:
"Vi è un proverbio che si usa dire: che la moglie di Cesare non deve essere sospettata. Ma prima di tutto è Cesare che non deve essere sospettato. E ripeto quello che ho detto altre volte: qui le solidarietà personali, le solidarietà di partito, diventano complicità."

italo calvino 

Apologo sull'onestà nel paese dei corrotti

C'era un paese che si reggeva sull'illecito. Non che mancassero le leggi, né che il sistema politico non fosse basato su principi che tutti più o meno dicevano di condividere. Ma questo sistema, articolato su un gran numero di centri di potere, aveva bisogno di mezzi finanziari smisurati (ne aveva bisogno perché quando ci si abitua a disporre di molti soldi non si è più capaci di concepire la vita in altro modo) e questi mezzi si potevano avere solo illecitamente cioè chiedendoli a chi li aveva, in cambio di favori illeciti. Ossia, chi poteva dar soldi in cambio di favori in genere già aveva fatto questi soldi mediante favori ottenuti in precedenza; per cui ne risultava un sistema economico in qualche modo circolare e non privo d'una sua armonia. Leggi Tutto

eugenio scalfari 

"Noi non amiamo lo Stato, non amiamo le Regioni (che del resto fanno poco o nulla per meritarselo). Non amiamo i giudici e i loro tribunali. Insomma non amiamo chi emette regole alle quali dovremmo attenerci. Detestiamo le tasse e cerchiamo di evaderle. Noi amiamo il "fai da te". È una libertà? Certo è una grande e importante libertà, ma con un limite: la puoi applicare in pieno purché non danneggi gli altri e la società che tutti ci contiene.
Ma gli incoerenti sono una massa, senza nome e senza volto, una quantità che esiste in ogni Paese del mondo. Qui da noi è una moltitudine, una popolazione che vuole ignorare la sua storia e vivere il presente ignorando passato e non riuscendo ad immaginare futuro."

leonardo sciascia

"La mafia è una associazione per delinquere, con fini di illecito arricchimento per i propri associati, che si pone come intermediazione parassitaria, e imposta con mezzi di violenza, tra la proprietà e il lavoro, tra la produzione e il consumo, tra il cittadino e lo Stato"

Giovanni Falcone

"Che le cose siano così, non vuol dire che debbano andare così. Solo che, quando si tratta di rimboccarsi le maniche e incominciare a cambiare, vi è un prezzo da pagare, ed è allora che la stragrande maggioranza preferisce lamentarsi piuttosto che fare."

"Per lungo tempo si sono confuse la mafia e la mentalità mafiosa, la mafia come organizzazione illegale e la mafia come semplice modo di essere. Quale errore! Si può benissimo avere una mentalità mafiosa senza essere un criminale."

Rossella Orlandi

"E' per rispetto di tutti voi (dipendenti dell'Agenzia) che ho sempre sostenuto la necessità di isolare le "mele marce": non sono abituata a nascondere la polvere sotto il tappeto e non permetterò che qualcuno possa infangare il nostro buon nome."

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Passioni

Una delle mie passioni, e lo si intuisce dai colori del sito, è la squadra di calcio della Roma, della quale sono anche azionista.

Seguo anche con molto interesse il Basket NBA, sport che pratico (certo non nella NBA ma al campetto sotto casa).

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La musica mi accompagna in qualunque momento e, dopo aver speso tutti i soldi che racimolavo con la "paghetta" da ragazzino, per comprare i dischi in vinile o i CD, ora posso ascoltare qualunque cosa mi passa per la testa, basta essere connessi ad internet. 

I generi che preferisco sono Pop/Rock, Rhythm & Blues, Elettronica e derivati dagli anni '60 ad oggi.

Ho anche fatto il file-jockey nelle feste danzanti organizzate da Zimbra.

Mi diletto, con scarsa efficacia, nella composizione di musica con il computer.

Sono appassionato anche di giochi per PC. A partire dai primi anni '90 ne ho sperimentati di tutti i generi. Quelli che mi attirano di più sono quelli di tipo strategico, gestionale, manageriale.

Anche i fumetti fanno parte dei miei interessi, ne ho usato uno nel logo di questo sito.

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Altre passioni?... il mare, vivere Roma, esplorare la provincia, mangiare bene, i film di Alberto Sordi e di Totò (e tanto altro ancora).

 

Associazioni

Ho sempre partecipato alla vita sociale aderendo e sostenendo in varie maniere diverse associazioni.

Nel 1984 ho contribuito ad un evento dell'Estate Romana (Telecittà) e dal 1988 al 1996 ho avuto un ruolo dirigente (Vice Presidente) nella struttura regionale dell'AICS.

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Nel 1981 fondo, insieme ad altre amiche ed amici l'associazione ZIMBRA. Cliccando sul link si può conoscere la storia.

Nell'immagine alcune delle associazioni che sostengo. 

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Politica

Ho iniziato ad interessarmi di politica considerandola un normale scontro ideale tra riformisti e conservatori o tra sinistra e destra. Cioè tra chi mette l'accento sull'eguaglianza purché conviva con la libertà e i doveri con i diritti e chi lo mette, invece, sulla libertà senza ignorare l'esigenza dell'equità sociale.

Concordo anche con Norberto Bobbio quando scrive: "Nel linguaggio politico occupa un posto molto rilevante, oltre alla metafora spaziale, quella temporale, che permette di distinguere gli innovatori dai conservatori, i progressisti dai tradizionalisti, coloro che guardano al sole dell'avvenire da coloro che procedono guidati dalla inestinguibile luce che vien dal passato. Non è detto che la metafora spaziale, che ha dato origine alla coppia sinistra-destra non possa coincidere, in uno dei significati più frequenti, con quella temporale".

Pertanto il confronto è anche fra Innovazione/Conservazione, Aperto/Chiuso, Avanti/Indietro, Movimento/Stagnazione.

Ho scelto di stare a sinistra per questi motivi considerando la mia parte come un laboratorio, sempre in trasformazione. "Una frontiera, non un museo. Curiosità, non nostalgia. Coraggio, non paura" (come dice Renzi).

Dopo una esperienza giovanile nel movimento studentesco (si usava dire così allora) e vedendone la sterilità dei risultati mi avvicino ai partiti della sinistra storica di massa (sempre termine dell'epoca) vedendo in quello più rappresentativo un'anima conservatrice dove le parole "merito" o "ambizione" non erano di casa.

Pertanto nel 1981 mi iscrivo al PSI militando nella sinistra lombardiana.

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Nel 1992 lascio perdere la militanza attiva per il disgusto provocatomi dall'inchiesta "mani pulite" e mi dedico solo al sindacato rimanendo saldamente nel campo di sinistra.

Nel 2008, ormai esasperato dalla piega che andava prendendo l'atteggiamento berlusconiano e la scarsa incidenza dell'opposizione, riprendo da dove avevo lasciato.

Insieme ad altre compagne e compagni fondo l'Associazione Politica e di Promozione Sociale e Culturale "Socialismo e Sinistra" all'interno della sinistra del PSI. Aderisco, anche, alla prima fase di Sinistra e Libertà.

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Nel 2013, insieme a molti colleghi del sindacato, fondiamo il circolo PD Enti di Pubblica Utilità nel quale verrò eletto in segreteria.

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Nel marzo del 2014 mi dimetto dall'incarico e dal Circolo, dopo che il sindacato ha scelto la linea di netta, e sterile, contrapposizione al Governo Renzi e mi iscrivo online al PD al mio circolo territoriale.

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L'ascesa di Renzi ha comportato uno scompaginamento dell'assetto conosciuto.

La sua politica improntata sulla velocità, caparbietà, modernità, mi ha positivamente colpito, perché l'innovazione, quando ha successo, produce un ambiente diverso da quello da cui si è mosso. Un ambiente mutato che chiama al mutamento gli stessi che più hanno concorso a mutarlo.

Cambiare se stessi è l'incarico più gravoso di tutti, che dobbiamo perseguire per essere pronti alle necessità attuali dei nostri concittadini mantenendo saldi gli obiettivi di uguaglianza e libertà, massima occupazione, redistribuzione del reddito, riconoscimento di maggiori diritti sociali, crescita culturale e sociale, piena attuazione dei principi ispiratori della nostra Costituzione.

Concordo con quanto scrive lo stesso Renzi:
"La sinistra è oggi chiamata a riconoscere e a conoscere il movimento continuo delle nuove dinamiche sociali, contro chi vorrebbe vanamente fare appello a blocchi che non esistono più e che è un bene non esistano più! In Italia, più che altrove, la capacità della politica di saper distinguere le dinamiche sociali che interessano gli ultimi e gli esclusi, di saperle intrecciare per dare loro rappresentanza e, infine, di saperne governare il costante movimento per costruire per loro, e per tutti, un paese migliore, è il compito del Partito Democratico. È la missione storica della sinistra."

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Ho partecipato alle “Leopolda” 2014, 2015, e 2016.

Ho costituito un comitato “Basta un Sì” nel mio ufficio (Agenzia Entrate Ufficio del Territorio di Roma).

Ho creato e gestisco il gruppo Facebook "GIOIAeRIVOLUZIONE".

Partecipo all’attività di comunicazione del PD Nazionale e di quello romano. 

 

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Sindacato

Qui racconto la mia storia nel sindacato con qualche condimento in aneddoti, curiosità ed esperienze.

Ho sempre avuto chiaro che l'attività sindacale deve essere improntata sull'emancipazione collettiva, il contrasto ai privilegi e la vicinanza ai più deboli.

Il sindacato ha un'unica funzione: fare accordi che migliorano la vita dei lavoratori del settore che si rappresenta. Non fa politica e punta alla concretezza.

Per raggiungere i risultati che ho ottenuto, insieme a tante compagne e tanti compagni con i quali ho collaborato e che ringrazio, ho basato la mia organizzazione sull'innovazione, la partecipazione, la trasparenza, la lungimiranza e la professionalità.

I primi contatti con il sindacato sono avvenuti nel posto di lavoro di mio padre (anche lui sindacalista) dove si svolgevano i congressi nazionali ed anche attraverso l'impegno nell'organizzazione giovanile.

Il mio percorso, testimoniato da immagini e documenti che si possono trovare sia qui che in giro per il sito (Andare Verso - Idee per un sindacato moderno, trasparente, partecipato), diventa più concreto appena entro in amministrazione, nel 1985 a Vercelli, dove mi rendo conto delle storture che governavano i rapporti all'interno dell'ufficio.

Inizia così la mia battaglia per migliorare la situazione dei lavoratori pubblici e con essa l'efficienza dei servizi che si debbono rendere ai cittadini.

Divenne, così, necessario conoscere le norme che regolavano il rapporto di lavoro e la loro applicazione effettiva. Studio che non si è mai interrotto.

Il consenso ottenuto nell'ufficio mi ha proiettato nelle strutture di categoria e di camera sindacale territoriale, dove ho iniziato a ricoprire incarichi di responsabilità.

Nel 1986 ottengo il trasferimento nell'ufficio della mia città (Roma) ed il sindacato mi chiama, offrendomi l'incarico di Capo Ufficio Organizzazione della struttura nazionale di categoria da svolgersi con il distacco sindacale totale.

Nel 1991, dopo essermi opposto alla candidatura di un analfabeta che mi ritroverò nella stessa sede, vengo destinato dal sindacato ad occuparmi della nostra organizzazione presso il Ministero del Turismo e Spettacolo (esisteva allora) portandolo ad essere il primo sindacato.

Nel 1992 vengo eletto Segretario Generale della struttura territoriale di Roma ed entro a far parte delle assemblee nazionali di categoria e del settore Ministero delle Finanze.

Nel 1996 vengo eletto nella Segreteria Nazionale del coordinamento del Ministero delle Finanze (responsabile dell'organizzazione, comunicazione e tesoriere) ed entro a far parte della Direzione Nazionale di categoria.

Nelle immagini sono riportati parte dei lavori che ho prodotto all'insegna della trasparenza e della condivisione delle informazioni.

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Nel 1996 sono designato come componente del Collegio Arbitrale di Disciplina del Ministero delle Finanze che giudica i ricorsi avversi alle sanzioni disciplinari.

Nel 2000 termino il mio incarico con l'orgoglio di aver giudicato tanti ricorsi ed aver rigettato l'80% di quelli avversi al licenziamento (le altre quattro sezioni ne rigettarono in media il 20%).

Un episodio significativo dell'approccio del sindacato a quei tempi (e, purtroppo mai cambiato) è quello di quando, ritornando in sede dopo una sessione del collegio, rivolgendomi agli altri segretari nazionali espressi enorme soddisfazione per aver ripulito i nostri uffici di gente balorda respingendo un ricorso contro un licenziamento. Fui guardato in maniera sbigottita e la frase seguente fu raggelante: "Poverino, sarà un povero padre di famiglia!". La mia reazione fu furiosa (e lo è ancora su vicende simili).

Nel 1999 per ritornare fra i colleghi rappresentati ho rinunciato al distacco sindacale totale per quello parziale al 50% ricominciando a fare il funzionario.

Nel 2000 contribuisco alla stesura di alcuni articoli della riforma del Ministero delle Finanze in Agenzie Fiscali che porterà molti vantaggi, di carriera ed economici, ai lavoratori rappresentati, anche se moltissimi mi dicevano che non volevano uscire dal comparto dei ministeriali.

Oggi nessuno tornerebbe indietro. La lungimiranza è più utile della contingenza.

Quindi nel 2001 nasce l'Agenzia del Territorio e, conseguentemente, il sindacato di settore del quale vengo eletto Segretario Generale nel 2002.

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Dalla posizione ricoperta riesco, finalmente, a mettere in atto tutti i propositi che mi ero prefisso e che ho citato all'inizio dell'articolo.

La prima cosa da fare fu quella di definire una strategia che portasse la nostra organizzazione ad essere protagonista delle scelte che ci riguardavano.

Quindi il potenziamento della comunicazione divenne fondamentale al fine di condividere le posizioni in maniera trasparente.

Il sito internet ed una newsletter quindicinale, inviata a tutti i lavoratori interessati e non solo agli iscritti, sono stati fondamentali per la diffusione dei comunicati emanati costantemente dopo ogni riunione effettuata e per la condivisione di tutte le relazioni e documenti.

In questi anni ho effettuato assemblee con i lavoratori negli uffici, in oltre 60 posti di lavoro su 100, anche andandoci più volte, preferibilmente dove avevamo una scarsa presenza.

Abbiamo investito sui momenti di aggregazione sociale, come i tornei di calcetto a livello nazionale.

Per allargare ancora di più la partecipazione del gruppo dirigente abbiamo composto le nostre delegazioni alle trattative in maniera aperta e numerosa per far emergere le competenze presenti sul territorio. Anche i corsi di formazione organizzati hanno contribuito a questo scopo.

E per meglio conoscere le aspettative degli iscritti abbiamo effettuato dei sondaggi, anche se non di valore scentifico.

Tutto questo lavoro ha portato i suoi risultati nelle 3 tornate per la elezione delle RSU nelle quali abbiamo ottenuto risultati fra i migliori della categoria, sempre sopra il 20% e sfiorando sempre il primo posto.

Tutto ciò è stato fondamentale per essere presenti sui tavoli di trattativa con un certo peso.

Le cose fatte sono diverse a cominciare dalla trattativa e sottoscrizione, nel 2004, del 1° CCNL del Comparto Agenzie Fiscali dove, ed è (forse) l'unica volta in tutti i contratti, vengono distribuiti gli aumenti non in maniera omogenea, ma vengono privilegiati gli stipendi più bassi con un aumento di circa 200€ mensili. I successivi contratti che sottoscriverò comporteranno aumenti di circa 30€ mensili.

Nel 2006 sottoscriviamo un accordo per un passaggio di fascia economica per tutti i dipendenti. Così ho evitato di dare la consueta risposta agli iscritti che mi chiedevano un aiuto per ottenere la vittoria: "Il sindacato non fa favoritismi per i propri iscritti, ma si batte per scrivere le regole che individuino i più meritevoli e ne controlla rigorosamente l'applicazione. Altrimenti creerebbe dei privilegi ed assomiglierebbe ad un sistema mafioso. Sono convinto che fra di noi ci sono i migliori.".

Nel 2007 raggiungiamo un importante traguardo con la stabilizzazione a tempo indeterminato di circa 1500 precari. Al sindacato mi dicevano sempre: "Perché ti batti per questo obiettivo? Finché sono precari rimangono nostri iscritti, poi si dimettono.". La mia risposta costante è stata: "Perché è giusto!".

Nel 2008 sventiamo la manovra scellerata che vedeva imporre il decentramento del catasto, anche documentale, agli enti locali, notoriamente più inefficienti dei nostri uffici, ormai fra i più innovati della pubblica amministrazione.

Nel 2009 proseguono gli accordi sui passaggi di fascia economica che riguardano l'80% di tutti i dipendenti.

Nel 2011 diamo avvio alla campagna per far emergere gli "immobili fantasma" con un accordo che tutelasse i lavoratori interessati, e viene raggiunto l'obiettivo di rivalutare il ruolo dei Servizi di Pubblicità Immobiliare restituendo autonomia ai Conservatori.

Il lavoro dell'amministrazione, che abbiamo assecondato con lungimiranza negli undici anni di vita dell'Agenzia del Territorio, sull'innovazione è stato fondamentale per portare in posizioni di prestigio il nostro lavoro. Il servizio del TG2 del 21 novembre 2014, girato in parte nel mio ufficio, ne è la testimonianza.

Dopo l'accorpamento della mia agenzia con quella delle Entrate, nel 2012 vengo chiamato a svolgere l'incarico di responsabile della Comunicazione della categoria ed in tale veste componente della segreteria nazionale.

Il piano della comunicazione che ho presentato era volto ad aumentare la trasparenza e la partecipazione degli iscritti, per accorciare le distanze che negli ultimi venti anni erano cresciute fra i vertici e la base.

La riproposizione, insomma, di quanto fatto nel settore dove ciò ha prodotto i risultati decritti sopra; una struttura orizzontale dove le idee ed il sapere, circolando liberamente, producono valore.

Ho trovato di fronte a me un muro di gomma che riproponeva le stesse dinamiche di venti anni prima, anche peggiorate dall'individualismo che ha pervaso la società e, quindi, animate dal solo interesse personale.

Ad ottobre 2014, dopo aver detto al nostro congresso il mio pensiero, rinuncio al distacco sindacale parziale e ritorno a tempo pieno al mio lavoro in amministrazione.

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Per concludere questo lungo (troppo) racconto, riporto alcune frasi che ho sentito in questi 30 anni di militanza sindacale, soprattutto negli ultimi.

"Il sindacato deve essere composto da persone capaci. Altrimenti è superfluo, anzi dannoso. Se vuoi volare, circondati di aquile, non di polli."

"Se vuoi resistere ad un'onda che sta arrivando, come quella del governo Renzi, costruisci un natante per rimanere a galla. La miopia ha, invece, portato il sindacato a cercare di fermarla con le mani, scavando una trincea per mettersi a fare una guerra già persa in partenza solamente per mantenere i privilegi acquisiti negli anni."

"Il sindacato non è più l'organizzazione dei lavoratori, ma quella dei sindacalisti. Una sorta di Multilevel Marketing che premia con privilegi chi porta iscritti/soldi"

"Il sindacato si è ridotto ad essere come una assicurazione: non hai voglia di aderirvi, spendendo dei soldi che ti sarebbero più utili per altre cose, ma la paghi nell'eventualità ti succeda qualcosa di brutto."

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Piccolo aggiornamento di gennaio 2016

babbaca

Lavoro Pubblico

Questa è la mia storia come impiegato pubblico. Una storia come tante altre di servitore della collettività.

Nel 1985, dopo aver vinto il concorso per geometra UTE (Direzione Generale del Catasto e dei Servizi Tecnici del Ministero delle Finanze) vengo assunto all'Ufficio di Vercelli (la foto in alto a sinistra).

Dopo due anni riesco, fortunatamente ed ufficialmente, a ritornare nella natia Roma.

Nonostante la mia passione per il lavoro tecnico vengo rapito dall'attività sindacale, unico strumento che ritenevo utile per migliorare i servizi ai cittadini.

Dal 1996 e fino al 2000 faccio parte del Collegio Arbitrale di Disciplina del Ministero delle Finanze.

Nel luglio 1999 rinuncio al distacco sindacale totale e rientro in ufficio a metà tempo; non si può rappresentare bene una situazione se non la si vive.

Proprio nel 1999 il Ministero delle Finanze viene riorganizzato in Dipartimenti e transito, quindi, nel Dipartimento del Territorio.

Nel 2001 altra riorganizzazione, questa volta in Agenzie Fiscali (Ente Pubblico non Economico), e seguo la mia attività nell'Agenzia del Demanio.

Sempre nel 2001 vinco la selezione con esame finale per diventare Funzionario.

Per 4 anni sono responsabile dell'unità operativa, dell'ufficio di Roma, che si occupa di pianificazione e controllo, informatica, knowledge management ed internet/intranet.

Quando nel 2005 l'Agenzia del Demanio si trasforma in Ente Pubblico Economico ci è consentito di scegliere se permanere o scegliere una diversa amministrazione.

Ritorno, quindi, all'Agenzia del Territorio nello staff del Direttore dell'Ufficio di Roma da dove seguo, dal 2005 al 2009, varie attività tra le quali la formazione, l'applicazione della normativa sulla privacy e la comunicazione interna .

Nel 2010, dopo un corso di quattro mesi, inizio l'avventura nei Servizi Tecnici con il compito di effettuare stime immobiliari.

Nel 2012 partecipo alla campagna per il recupero degli "immobili fantasma" facendo diversi sopralluoghi.

A novembre 2012 veniamo fusi con l'Agenzia delle Entrate. 

Nel 2014 transito all'Osservatorio del Mercato Immobiliare che servirà da base per la revisione degli estimi catastali.

A luglio 2014 divento un esperto di Previdenza Complementare, superando l'esame del corso di livello universitario.

Questo il mio contributo come testimonial del fondo di previdenza PerseoSirio.

Ad ottobre 2014 rinuncio al distacco sindacale parziale e ritorno a tempo pieno in ufficio.

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Perchè questo blog

Comunicare deriva dal latino communicare, un verbo collegato alla parola communis, vale a dire comune.

Sin dall'antichità, comunicare indicava l'azione volta a mettere in comune, ossia rendere comune un determinato pensiero, un'esperienza, una cultura.

E io...chi sono?

Manrico Macilenti (Roma 1961) ed ho pensato di aprire questo blog per contribuire al dibattito pubblico su temi di attualità, politica, lavoro pubblico e sindacato.

E' uno spazio a disposizione per far esprimere tutti coloro che condividono, anche in parte, le ispirazioni e che vogliono condividere idee, esperienze, punti di vista, informazioni, motivi di riflessione. 

Io interverrò sia sulle questioni dove ho una competenza specifica, sia sulle mie passioni, tentando di evitare di fare di questo sito un monumento. 

Mi sento innanzitutto un cittadino, con dei diritti e dei doveri, poi un lavoratore pubblico, animato dalla volontà di migliorare il servizio offerto, anche tramite il sindacato.

Sono amante della verità, anche quando è scomoda, e non credo alle oscure cospirazioni.

Frequento il web da quando è nato e, ultimamente, girando per i Social Network mi sono convinto della necessità di approfondire meglio le questioni che vedo sollevare, ma con la superficialità intrinseca del mezzo.

In questo luogo posso esprimermi senza filtri o censure che possano condizionare il mio pensiero, anche osando con coraggio ed ottimismo.

A febbraio 2016 primo restyling: Da blog a blogazine

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