Roberto Speranza ed i suoi volevano affossare Renzi utilizzando i voti segreti. Ed ora si agitano cianciando di svolte conservatrici

In questo articolo esplicito la mia idea che il voto segreto sul DDL Cirinnà sarebbe stata un arma della minoranza dem per dare un colpo al premier con metodo simile a quello dei 101. L’approvazione in Senato di una solida legge sulle Unioni civili e la battaglia contro il fiscal compact in Europa dimostrano che la svolta a destra di Renzi non esiste. E’ un argomento senza argomentazioni

Letto 10685
Roberto Speranza ed i suoi volevano affossare Renzi utilizzando i voti segreti. Ed ora si agitano cianciando di svolte conservatrici

Robertino “pallemosce” Speranza alza la voce ma viene fuori un suono stridulo e stonato.

In una intervista attacca su Verdini affermando che è cambiata la linea del PD, che c’è una svolta conservatrice e che per fare questo ci vuole un congresso.

Il solito gne gne lamentoso, tutto interno ed autoreferenziale. Con un solo obiettivo far cadere Renzi senza professare limpidamente questo obiettivo.

Ci stanno provando in tutti i modi. E sono modi machiavellici (ma del Machiavelli mal interpretato non certo quello ammirato da Antonio Gramsci).

L’ultimo non gli è riuscito, perché io sono convinto che Renzi ponendo la fiducia ha sventato un complotto della sinistra dem, ai livelli che altri misero in scena ai tempi della elezione del Presidente della Repubblica.

Io sono convinto che con il voto segreto questi individui senza strategia e tanto livore avrebbero votato senza dirlo contro il DDL Cirinnà e contro le sue parti più importanti (non solo la stepchild) in modo da addossare a Renzi tutta la colpa (con l’aiuto dei 5 stelle che avrebbero cavalcato l’argomento) e quindi mettere in discussione la sua premiership.

Sventata questa miseria eccoli adesso cavalcare il loro sdegno contro Renzi che accetta il voto di fiducia di Verdini. Dimenticando che il giorno prima Verdini ed i suoi avevano votato contro la fiducia sul milleproroghe. Nessuno sta imbarcando ALA in maggioranza (e semmai qualcuno ci ha governato insieme, questi sono stati invece Bersani, Letta e Speranza).

Semmai c’è da essere grati ad ALA di aver votato un testo molto avanzato che, man mano che si diradano le polemiche e si approfondisce bene il testo, si rivela la più grande riforma del diritto di famiglia dal 1975 ad oggi.

Esercitare una egemonia significa essere capaci di far votare a formazioni centriste e lontane dalla nostra cultura politica una legge che consegna dignità di famiglia alle coppie omosessuali, riconoscendo loro tutti i diritti del matrimonio (tranne le adozioni), come spiego QUI.

Quindi nessuna svolta a destra, anzi. E ne è riprova anche il bullismo parolaio di Alfano che tenta di giustificarsi dagli attacchi furibondi che riceve da parte dei promotori del Family Day.

Robertino Speranza parla poi a vanvera di svolta conservatrice della linea del PD, solo perché ALA ha votato la fiducia sulle Unioni Civili (negandola però al milleproroghe).

Io semmai vedo nella politica di Renzi una forte svolta a sinistra. Soprattutto in rapporto all’Europa. Altro che svolta conservatrice!!!

Renzi e Padoan sono ormai gli alfieri in Europa di una politica economica diversa profondamente da quella che ha dominato gli ultimi decenni in Europa egemonizzata dal pensiero unico neoliberista dell’austerity e del fiscal compact.

Quello che sta avvenendo in Europa è uno scontro altissimo tra la linea del rigore di Schauble che produce disastri e crescita esponenziale dei populismi di destra quasi ovunque e la linea di sinistra del premier italiano che prova a tessere una rete di alleanze per invertire profondamente la rotta, senza il titic e titoc dei diplomatismi che finora hanno dominato la politica europea e su cui la vecchia ditta era maestra.

E semmai dovremmo essere noi tutti che abbiamo a cuore le sorti del PD a chiedere a Speranza a Bersani a D’Alema perché su questa battaglia di sinistra (ripeto altro che svolta conservatrice!!!!) stanno zitti, non appoggino lealmente il premier in una battaglia politica che avrebbe dovuto essere la loro. Invece tacciono.

E non solo stanno zitti ma si compiacciono quando il vecchio establishment Europeo e gli editorialisti legati a quel vecchio mondo ormai in via di estinzione bacchettano Renzi perché non usa il bon ton.

Ma al congresso che si farà nei suoi tempi (2017) vi chiederemo conto anche di questo.

Letto 10685

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Enzo Puro

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Aggiornato al 31 marzo 2018

 

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