Allarme, son fascisti!

Analisi di tre notizie che devono allarmarci

Letto 7465
Allarme, son fascisti!

Alcune notizie sono importanti. Magari prese da sole hanno un significato modesto, ma valutate in un contesto più ampio, hanno ben altro risalto.

Esamino la nuova segreteria del PD, i comportamenti di Salvini - principalmente riguardo la questione degli sbarchi - e il primo Decreto Legge della gestione dell’economia di DiMaio. Sono le notizie politicamente più rilevanti dell’ultimo periodo.

La sintesi di quanto, individualmente, ci raccontano queste notizie è la seguente:

Segreteria PD. Vince la restaurazione. Applicando in maniera miope il metodo Cencelli, ci ritroviamo in segreteria correnti e persone che hanno lottato per far perdere il PD pur di riuscire a sfilarlo dal controllo di Matteo Renzi. Un’aperta contraddizione considerando le ambizioni riformiste del Partito e la volontà popolare che ne ha scelto democraticamente la leadership e la linea politica. Addirittura alcune nomine fanno intuire il desiderio da una parte di creare i presupposti per il rientro di chi, con la scissione, ha pesantemente contribuito alle sconfitte elettorali fin dal referendum costituzionale - madre di tutte le sconfitte - e dall’altra parte viene dato spazio a chi vorrebbe improbabili ed innaturali intese con i 5stelle.

Le notizie ricorrenti, plurigiornaliere, che ci arrivano da Salvini, puzzano di fascismo lontano un miglio. Fascismo nelle discriminazioni, nella negazione dei diritti umani, nei discorsi indirizzati solo alla conquista del consenso. Incurante delle responsabilità che ricopre nelle vesti di Ministro della Repubblica. Incurante di calpestare ed invadere altrui responsabilità tra le quali quelle del Presidente del Consiglio, del Ministro degli Esteri, dei Ministri delle Infrastrutture e della Giustizia. L’ostentazione dei principi fascisti senza curarsi dei danni che genera ne fanno un pericolo per la tenuta democratica del Paese.

E veniamo al genio DiMaio. Dopo mesi di parole, genera un DL che fa perdere migliaia di posti di lavoro, minaccia ritorsioni contro dipendenti pubblici che, facendo il lavoro per il quale sono pagati, lo fanno presente. L’evidente finalità di questo DL è la ricerca del consenso negli elettori di sinistra, incurante dei danni che provoca.

Ma il filo conduttore di queste tre notizie, qual’è?

Semplice. Esiste un’emergenza democratica rappresentata da Salvini che rimane senza un’opposizione efficace perché il PD è troppo impegnato, con le sue correnti interne, a scalzare la gestione renziana, eletta attraverso le primarie. Una parte consistente di questa dirigenza rincorre goffamente l’ipotesi di alleanze con i grillini, e quindi se ne guarda bene dall’attaccare quel partito. Tra l’altro, cercare l’alleanza con un partito che non esita a governare con un alleato fascista, implica disconoscere la natura e la missione del PD.

La gravità dell’impostazione di Martina nella nuova segreteria sta insomma in questo: inibire quella che dovrebbe essere una ribellione democratica al ritorno di un regime fascista. Il PD di oggi non è votabile e non rappresenta un’alternativa alla deriva della nuova destra. I 5 Stelle portano una imbarazzante quantità di voti, ma grazie alla loro incapacità ed inconsistenza, non riescono a dettare la leadership che ci si aspetterebbe dal loro peso elettorale. Lasciano la totale vetrina al fascismo di Salvini, senza avere forza e capacità di opporsi. Stiamo ripercorrendo a grandi passi la storia di un secolo fa, con attori diversi, ma non meno pericolosi. Salvini è un ducetto, Putin è il punto di riferimento e rappresenta la possibile alleanza internazionale al posto della Germania di allora. E l’opposizione è inconsistente, avvolta nella malattia di protagonismo e di vendetta di vecchi politici, travolti dal tempo e dalla storia.

Continuo a pensare che l’unica via di uscita possa essere rappresentata da Matteo Renzi, con una nuova formazione politica fortemente orientata a trovare le alleanze internazionali che possano aiutarci in questa nuova resistenza. Lo snodo è rappresentato dalle prossime elezioni Europee. Per arrivarci preparati abbiamo poco tempo. Vi prego, diffondiamo il più possibile l’allarme di questa emergenza democratica.

Letto 7465

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Marco Biondi

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Aggiornato al 31 marzo 2018

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